Il tentativo? Rendere un pochino fruibili le informazioni sull’andamento dell’Alluminio al London Metal Exchange che tutti noi possiamo reperire on-line pigiando pochi bottoni o con pochi touch.
Che possiamo facilmente reperire ma che non poche volte recano interpretazioni contrastanti a seconda della voce che si ascolta.
​Il tentativo, o il desiDario, così da non prenderci troppo sul serio sin da subito…. 🙂

Fondamentale precisazione: ci si rivolge in particolar modo ai soggetti viventi le PMI. ​Più “P” che “M” in realtà, perciò bando agli effetti leva di Forex e CFD, lungi dalle opportunità di speculazione sul cambio Eur/USD, alla larga dai rimbalzi -o dagli storni- dichiarati pressoché certi delle quotazioni borsistiche.
​Non che quanto appena sopra non abbia valore; semplicemente, tali aspetti hanno il più delle volte, per un (piccolo?) buyer, un impatto modesto dal punto di vista decisionale.

La quotazione del metallo in borsa non è il prezzo del metallo sui nostri scaffali, è una delle componenti e, oggi, “vale” circa il 35% del costo complessivo (per materiale ossidato). ​Si consideri che meno di tre anni fa tale incidenza poteva essere realisticamente valutata attorno al 55-60%.
​​Per meglio rendere l’idea: ieri, 100 USD/Ton di scostamento all’LME si traducevano approssimativamente in un 3% di variazione del materiale in casa; oggi in poco più dell’1%.
​In altre parole: se muoviamo anche solo un milione di Eur al giorno di Alluminio in future, variazioni infinitesime recano guadagni (o perdite) consistenti; ma, se operiamo nell’ordine delle migliaia o delle decine di migliaia di Eur, quello che ci stiamo giocando è assai vicino alle trenta monete, non certo a cifre tali da mettere in ginocchio una PMI.
​​Ovvio che se reiteriamo costantemente operazioni troppo avventate….

​Cioè a dire: se ho bisogno di approvvigionare materia prima e non vivo di operazioni short (o long), per prima cosa devo quantificare l’effetto concreto delle oscillazioni centesimali dell’LME e non devo dimenticare che, da un anno a questa parte, sto pagando l’Alluminio 2 Eur al chilo di troppo, generati da sostanziali incrementi del premio, dei costi di trasformazione e degli oneri accessori.

​​Ma 1 dollaro di crescita dell’LME impatta eccome!

​​Certo, 1 dollaro (oggi rispetto a 24 mesi fa), non l’1% settimanale sulla quotazione del metallo che si traduce in zero virgola sul costo finale delle nostre barre!
​​Fermo restando che il soldo non olet, mai, naturalmente.

​La piccola industria lavora a costo standard, a costo medio, con previsionali che difficilmente vanno oltre il semestre successivo o l’esercizio corrente.
​E allora, se ci piacciono -e ci piacciono- i grafici, chiediamoci: meglio una media mobile a 100 o 200 giorni, magari con una più veloce a 21, o meglio un timeframe a 5 minuti che guarderemo -appunto- per soli 5 minuti perché la nostra giornata è occupata da altre cure operative?
​Ci torna più utile ipotizzare l’andamento dell’Alluminio nei prossimi mesi o è meglio inseguire (con gran sacrificio di tempo e senza distrazioni) il presunto punto di minimo per staccare l’ordine della vita?

Il senso della rubrichetta in embrione? Cercar di interpretare e commentare grafici e rumors, per quanto operazione talvolta funambolica. ​In che modo? Lasciando per quanto possibile i piedi a terra, pronti ad essere smentiti ogni qual volta dipingeremo scenari che non si concretizzeranno; sempre e comunque senza verità in tasca. ​​Con quale frequenza? ​Ancora non è dato sapere, prima terminiamo il rodaggio!

​Ah, il perché di INFO13…. Subito detto: l’Alluminio compare nella tavola periodica degli elementi con numero atomico 13 e ci è piaciuto così.

​Alla prossima,
​Dellem

social@trimatsrl.it

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